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La villa Majorelle di Marrakech, con i suoi 9.000 metri quadrati di estensione, è uno dei luoghi più visitati di tutta la città. Sono infatti circa 600.000 le persone che, all’anno, fanno visita a questa splendida villa, anche conosciuta con il nome di “giardini Majorelle” o “villa Oasis“.
La storia di villa Majorelle
Nel 1922, il pittore francese Jacques Majorelle commissionò la costruzione di una villa in stile moresco (un tipo di arte islamica): al piano terra si trovava lo studio del pittore e al piano superiore la sua casa privata. Amante della botanica, decise di creare il suo giardino botanico intorno alla villa, un vero e proprio giardino impressionista. L’artista creò, anche, un nuovo colore rinominato “blu Majorelle” con il quale dipinse le pareti della villa e il resto del giardino.
Quando il pittore francese morì, il giardino e la villa rimasero abbandonati per anni fino al 1980, quando Yves Saint Laurent e Pierre Bergè decisero di acquistarlo e intraprendere dei lavori di restauro. La villa venne ribattezzata con il nome “villa Oasis“.
I giardini
Questi giardini sono considerati una vera e propria opera vivente, un mix di forme e colori diversi, è caratterizzato da piante esotiche e rare specie, fiori di qualsiasi genere, fontane in pietra, laghetti, sentieri e pergolati. Nei giardini arabi, l’acqua è un elemento molto importante, insieme al verde rappresentano i colori della vita e il paradiso coranico.
Al suo interno si possono trovare diverse collezioni botaniche, tra cui: collezione di cactus, banani, aloe e raccolte di palme e bambù. Non è solo il verde a fare da protagonista, ma con lui il colore dei fiori: i roseti del giardino sono definiti sacri, tanto che, le ceneri del famoso stilista riposano in un roseto dal 2008.
Il giardino di villa Majorelle ospita anche diverse specie di uccelli, soprattutto colombe e piccioni.
La villa
Tra le alte piante si intravedono le pareti blu Majorelle della villa, accesa e affascinante. I muri esterni sono rossastre come il resto della città di Marrakech. Al interno della villa ci sono ancora oggetti e mobili dipinti dal pittore francese Majorelle, primo proprietario della villa. Quando si varca la soglia, infatti, si notano delle porte dipinte a mano dall’artista e altre opere d’arte conservate all’entrata.
Yves e Pierre sono stati aiutati da diversi architetti per decorare e definire al meglio gli interni della casa. Il salotto, enorme e protagonista, ha come colorazioni principali il blu e le sue sfumature; il tessuto a righe blu e verdi del divano e delle poltrone è coordinato alle piastrelle che decorano il camino del soggiorno.
E’ stato Majorelle a progettare le piastrelle e le decorazioni murali del salone grande, dove si trovano poltrone e scrivania che risalgono al primo novecento.
Il vecchio studio del pittore è stato trasformato in un museo berbero. Sono stati costruiti anche un bar/ristorante e una libreria, con soffitto in cedro intagliato e dipinto.
Tutti gli arredi, i tessuti e i colori sono impeccabilmente coreografati. La sontuosità e i colori hanno sempre ispirato Yves e il suo compagno nel corso del tempo.